Milano che scrive: i miei primi workshop itineranti
C’è una Milano che corre e una Milano che si ferma. In queste ultime settimane ho avuto il privilegio di incontrare la seconda: quella che sceglie di sedersi attorno a un tavolo, aprire un quaderno e provare a trasformare il rumore di dentro in parole. È da qui che sono nati i miei primi workshop di scrittura emotiva e journal therapy in giro per la città: piccoli cerchi di persone diverse, in luoghi diversi, con un unico desiderio — ascoltarsi.
Ho portato “frammenti” di me, di Frammenti di frastuono, di Frammenti di vita e del mio modo di lavorare sulla parola in alcuni spazi di Milano: sale luminose, bar silenziosi, librerie accoglienti. Ogni volta ho ricreato una stanza sicura: candele, taccuini belli da toccare, musica leggera, l’invito al non giudizio e alla riservatezza (la base per potersi davvero mostrare). È incredibile vedere come, quando il clima è giusto, anche chi entra in punta di piedi dopo pochi minuti scrive, condivide, si emoziona. Tutto quello che ho studiato — l’equilibrio fra scrittura individuale e condivisione, la cura del setting, l’attenzione alla dinamica del gruppo ha preso vita nelle persone.
I temi? Paure da lasciare andare, ricordi che chiedono spazio, gratitudini mai dette, lettere a sé stessi del futuro. Ho proposto esercizi brevi e profondi, momenti di scrittura libera e momenti più guidati, giochi di scrittura a più mani per alleggerire e ridere un po’ Milano ha risposto con storie potentissime: donne che stanno cambiando pelle, uomini che non scrivevano “dalle medie”, giovani che cercavano un modo più gentile di parlarsi.
Questi incontri mi hanno confermato una cosa: abbiamo bisogno di luoghi dove nominare ciò che sentiamo. La scrittura è solo il pretesto, lo strumento: quello che accade davvero è che le persone si vedono. E quando si vedono, si riconoscono.
Su Ecodiframmenti voglio iniziare a raccontare proprio questo viaggio: una mappa di laboratori, quartieri e volti che stanno imparando a usare la parola come cura. Presto arriveranno altre tappe, format diversi (anche online) e magari un ritiro più lungo. Milano è grande, ma le stanze in cui si scrive sono piccole, calde e piene di vita. Se ti risuona, la prossima sedia potrebbe essere la tua.
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