Ricordare se stessi per non perdersi

Mi capita spesso di inciampare in un ricordo. Una foto, una canzone, un odore. E, all’improvviso, non sono più qui. Sono in un tempo che non c’è più, ma che ancora mi appartiene.

Ricordare fa paura. Perché ci mette davanti a ciò che eravamo, a ciò che abbiamo perso, a tutto quello che avremmo voluto fosse diverso. Ma ricordare è anche un atto di cura. È tenere viva una parte di noi.

Nel frammento che parla dei ricordi, ho scritto una lettera a me stessa. A quella me che, a volte, dimentico. Che ho lasciato indietro. E che invece ha ancora voce, ancora bisogno, ancora valore.

Scrivere quella lettera è stato come tornare a prendermi per mano. È un invito che rivolgo anche a te. Non dimenticare chi sei stato. Non per restare nel passato, ma per camminare meglio nel presente.

La memoria non è una zavorra. È un’àncora. E a volte, basta solo un attimo di silenzio per ritrovarla.

 

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