Frammenti di frastuono in viaggio: luglio tra isole, città e mare

Luglio. Il mese del sole che brucia e delle valigie leggere, dei ritorni che sanno di casa e delle partenze che profumano di nuove possibilità. È stato anche il mese in cui Frammenti di frastuono ha lasciato le pagine per mettersi in cammino, viaggiando con me in luoghi che hanno saputo accoglierlo come un ospite atteso da tempo. Tre tappe, tre emozioni diverse, un unico cuore che batte attraverso le parole.


Procida – Il ritorno alle radici (3 luglio, Palazzo D’Avalos)

Tutto è cominciato lì, dove ogni cosa in me ha origine: sull’isola di Procida. Il libro, in fondo, è anche figlio di questa terra, dei suoi silenzi, dei colori che affiorano tra le crepe, della salsedine che si posa sui pensieri come una carezza. Tornare con il libro tra le mani è stato un cerchio che si chiude, ma anche uno nuovo che si apre.

Il 3 luglio, nella magica cornice di Palazzo D’Avalos, Frammenti di frastuono ha preso voce davanti a un pubblico che conosce il mio passato e accoglie ogni mio presente. Parlare di fragilità, identità e rinascita sotto il cielo procidano ha avuto un sapore diverso: più intimo, più vero. Come se le parole si fossero scritte da sole, spinte dal vento dell’isola.


Roma – La voce tra i suoni della città (11 luglio, Gelateria Ribes, zona Prati)

Da Procida a Roma, la transizione è stata come entrare in un’altra dimensione. Rumore, movimento, gente che corre. Eppure, anche lì, Frammenti di frastuono ha trovato il suo spazio. L’11 luglio, nel cuore pulsante della zona Prati, è accaduto qualcosa di inaspettato: Frammenti di frastuono si è fatto conoscere tra i tavolini e i coni gelato della Gelateria Ribes, che ha ospitato un piccolo salotto letterario tra parole, sorrisi e domande sincere.

Roma ha ascoltato, ha accolto, ha abbracciato. Le parole hanno danzato tra il profumo della vaniglia e quello delle emozioni, e chi c’era ha portato con sé il desiderio di scrivere, di scavare, di ritrovarsi. Qualcuno mi ha detto: “Sembrava che ogni frammento parlasse proprio a me”. Forse è questo il miracolo più grande: vedere le proprie parole diventare specchio per gli altri.


Lavagna – L’approdo lieve del cuore (19 luglio, Fiera del Libro)

Infine, Lavagna, con il suo mare gentile e le colline che sembrano proteggere chi arriva da lontano. Il 19 luglio, alla Fiera del Libro, Frammenti di frastuono ha trovato un pubblico curioso e appassionato, in un contesto in cui la cultura si respira e si condivide come un bene comune.

C’è stato spazio per le emozioni, ma anche per i silenzi, quelli pieni, densi, che dicono molto più di mille parole. Lì ho sentito quanto il libro stia diventando qualcosa che va oltre me: un ponte, un invito, una possibilità.


Un libro in cammino

Questo mese è stato un viaggio dentro e fuori di me. Frammenti di frastuono ha attraversato strade, mani, sguardi. È stato letto ad alta voce e in silenzio, è stato accolto come si accoglie un ospite che porta con sé verità leggere e profonde. E io, con lui, ho imparato ancora una volta che scrivere è solo l’inizio. Il resto accade quando le parole incontrano chi le stava aspettando, anche senza saperlo.

Luglio finisce, ma il viaggio continua. Perché Frammenti di frastuono è ormai in cammino. E io con lui.

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